Informazioni importanti

Questo sito Web è riservato agli intermediari finanziari in Italia.

 

Se sei un investitore privato fai clic qui, se sei un investitore istituzionale fai clic qui. Se cerchi informazioni per un altro paese, fai clic qui.

 

Facendo clic, dichiari di aver compreso appieno e di aver accettato le Informazioni regolamentari e legali.

Capital IdeasTM

Insight sugli investimenti di Capital Group

Categories
Mercati emergenti
Prospettive del debito dei mercati emergenti per il 2025: pronti per un Trump 2.0?
Robert Burgess
Gestore di portafogli e direttore della ricerca

Guardando al 2025, il contesto macro, in teoria, appare positivo per i mercati emergenti (ME) specialmente a fronte di un processo disinflazionistico diffuso che dovrebbe consentire a gran parte delle principali banche centrali di ridurre considerevolmente i tassi nel corso dell’anno.


Dalla prossima amministrazione statunitense, però, proviene una serie di rischi. Il presidente eletto Trump ha avanzato quattro proposte principali di politica economica: aumentare i dazi (fino al 60% per la Cina rispetto al 10% per il resto del mondo), far diminuire o invertire l’immigrazione, abbassare le tasse (con una probabile proroga dei tagli del 2017 e una revisione al ribasso dell’imposta sulle società) e ridurre la regolamentazione (principalmente nel settore energetico e in quello finanziario).


Pur trattandosi di misure che presentano sfide per i ME, le politiche statunitensi sono altamente imprevedibili e potrebbero rivelarsi meno vigorose di quanto ventilato in campagna elettorale, specialmente sul versante dei dazi. Ad esempio nel 2016, durante il primo mandato di Trump, l’attenzione si è concentrata inizialmente più sulle politiche di bilancio che su quelle commerciali; se le cose andassero nuovamente così potrebbe trattarsi di un fatto più positivo che negativo per determinati ME. In Medio Oriente, intanto, sono possibili sia scenari di de-escalation che di escalation. È probabile che un’amministrazione Trump presenti rischi prevalentemente ribassisti per i prezzi del petrolio a causa delle politiche commerciali e delle norme sul settore di petrolio e gas, sebbene le sanzioni all’Iran comportino rischi al rialzo.


Tenendo conto di quest’incertezza, intendiamo esplorare le principali aree di policy nel contesto dei fattori in grado di influenzare i mercati del debito dei ME: 1) il livello dei tassi d’interesse (quelli della Fed per il debito in dollari e quelli locali per i titoli in valuta locale), 2) i tassi di cambio e 3) i fondamentali dei ME.


Per quanto riguarda questi ultimi, i ME si sono dimostrati resilienti dalla scorsa presidenza Trump resistendo a due guerre regionali e a una pandemia. I saldi con l’estero sono generalmente solidi (salvo che in alcuni mercati di frontiera) mentre l’inflazione ha subito una consistente moderazione rispetto ai picchi del 2022 e sta generalmente sperimentando un trend discendente in un contesto di politica monetaria ancora restrittivo.


I punti deboli sono generalmente gli indicatori di finanza pubblica, ma gran parte dei principali ME ha esteso il profilo di scadenza del proprio debito e oggi emette di più in valuta locale. Molti Paesi dei ME, se necessario, hanno anche margini per ridurre i tassi e sostenere la crescita. La Cina, in particolare, potrebbe allentare la pressione fiscale, compensando alcuni degli ostacoli derivanti dall’aumento dei dazi.


Le posizioni con l’estero dei ME appaiono relativamente favorevoli

Le posizioni con l’estero dei ME appaiono relativamente favorevoli

A ottobre 2024. Fonte: previsioni FMI


Robert Burgess è gestore di portafogli obbligazionari e direttore della ricerca in Capital Group. Ha un’esperienza di 34 anni nel settore degli investimenti, di cui otto in Capital Group. All'inizio della sua carriera in Capital, come analista degli investimenti obbligazionari, si è occupato di ricerca sul debito dei mercati emergenti. Prima di entrare in Capital, Robert ha lavorato come Chief Economist per i mercati emergenti in Europa, Medio Oriente e Africa presso Deutsche Bank. In precedenza ha operato come economista presso il Fondo Monetario Internazionale e il Tesoro britannico. Ha conseguito una laurea di secondo livello in economia all’Università di Londra e una laurea di primo livello in economia e scienze politiche all’Università di Oxford. Attualmente opera dalla sede di Londra.


Ricevi aggiornamenti dal nostro team di investimento.

Iscriviti subito per ricevere ogni due settimane nella tua casella di posta in arrivo le informazioni più importanti del settore e gli articoli puntuali.

Inviando le informazioni confermi di voler ricevere comunicazioni e-mail da parte di Capital Group. Tutte le e-mail prevedono la possibilità di cancellare la tua registrazione. Ulteriori informazioni sono disponibily sulla Informativa sulla Privacy

I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. Non è possibile investire direttamente in un indice, che non è gestito. Il valore degli investimenti e del relativo reddito può aumentare come diminuire e l'investitore potrebbe perdere in parte o per intero l'importo dell'investimento iniziale. Le presenti informazioni non intendono fornire consulenza fiscale, per gli investimenti o di altra natura, né essere una sollecitazione all'acquisto o alla vendita di titoli.

Le dichiarazioni espresse da un singolo individuo rappresentano l'opinione di tale persona alla data di pubblicazione e non coincidono necessariamente con le opinioni di Capital Group o delle sue affiliate. Salvo diversamente indicato, tutte le informazioni si intendono alla data riportata. Alcune informazioni potrebbero provenire da terze parti e, di conseguenza, l'affidabilità di tali informazioni non è garantita.

Capital Group gestisce le azioni mediante tre gruppi d'investimento. Questi gruppi effettuano investimenti e assumono decisioni di voto per delega in modo indipendente. I professionisti dell'investimento obbligazionario forniscono servizi di ricerca e gestione degli investimenti a reddito fisso a livello dell'intera organizzazione Capital; tuttavia, per i titoli con caratteristiche di tipo azionario, essi operano unicamente per conto di uno dei tre gruppi d'investimento azionario.