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Banche centrali Sintesi macroeconomica: Cosa aspettarsi dalla Banca centrale europea

La resilienza economica europea superiore alle attese ha indotto il team Capital Strategy Research (CSR) a rivedere le previsioni relative alla Banca centrale europea (BCE) nel breve termine.

 

In precedenza, prevedevamo che la BCE avrebbe effettuato uno o due tagli nel 2025 sulla base delle aspettative di debolezza economica e rafforzamento dell’euro, soprattutto alla luce dei rischi derivanti dall’aumento dei dazi statunitensi. Ora riteniamo che la BCE abbia concluso il suo ciclo di tagli e che manterrà i tassi invariati al 2% fino al 2026, quando potrebbe aumentarli di 25 punti base (pb) sia nella riunione di marzo che in quella di giugno.

Previsioni di mercato vs CSR per il tasso sui depositi della BCE (%)

Previsioni di mercato vs CSR per il tasso sui depositi della BCE (%)

Fonte: CSR, Bloomberg

Riteniamo che i rischi per le previsioni di inflazione della BCE siano al rialzo. Sebbene ci aspettassimo che l’impatto dei dazi statunitensi fosse gestibile, l’economia si è dimostrata più resiliente del previsto. La produzione nell’Eurozona è cresciuta a un ritmo annualizzato dell’1,5% nella prima metà dell’anno, superando le aspettative della BCE pari a una crescita dell’1,2% su base annua per il 2025, e le recenti indagini PMI indicano che questa forza persiste.

 

Anche la politica fiscale della zona euro sarà sostanzialmente più espansiva nei prossimi anni, principalmente grazie al pacchetto di stimoli della Germania, che potrebbe far crescere il PIL della regione di circa lo 0,5% nei prossimi due o tre anni.

 

Infine, l’impatto frenante del rafforzamento dell’euro sull’inflazione dovrebbe essere limitato. Finora, la maggior parte di tale apprezzamento è stata dovuta a “buone ragioni”: rivalutazione delle prospettive di crescita dell’Eurozona piuttosto che destabilizzante sell-off del dollaro. Solitamente questo limita il trasferimento del tasso di cambio sui prezzi al consumo.

 

In un contesto di mercato del lavoro caratterizzato ancora da un eccesso di domanda, questi rischi potrebbero spingere la BCE ad aumentare le sue proiezioni di inflazione a dicembre o marzo. Nel Consiglio direttivo della BCE, l’equilibrio delle opinioni potrebbe già essere cambiato.

 

Dato che i mercati hanno scontato un taglio cumulativo di 10 pb da parte della BCE entro giugno del prossimo anno e che il team CSR di Capital Group prevede un taglio da parte della Federal Reserve, la nostra previsione di due aumenti dei tassi da parte della BCE indica una pressione al rialzo sui rendimenti dei Bund e sull’euro nei prossimi mesi.

Beth Beckett è un’economista presso Capital Group. Vanta un’esperienza di 5 anni nel settore, di cui tre in Capital Group. Ha conseguito una laurea di secondo livello in storia economica presso la London School of Economics and Political Science e una laurea di primo livello in economia presso l’Università di Durham. Opera dalla sede di Londra.

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