I risultati delle elezioni presidenziali USA di novembre sono destinati ad avere implicazioni di ampia portata sul dollaro USA e sui tassi di cambio dei mercati emergenti (ME). In questo articolo esamineremo le possibili conseguenze delle elezioni sulle valute dei ME, attraverso l’impatto sui dazi, le sanzioni, la politica fiscale, le politiche economiche non ortodosse e l’immigrazione.
La politica commerciale sarà probabilmente l’elemento principale attraverso cui le elezioni influiranno sui tassi di cambio dei ME. L’ex presidente e candidato repubblicano Donald Trump ha sempre considerato i dazi commerciali un elemento chiave della sua strategia, con particolare riferimento alla Cina. Durante il primo mandato di Trump, i dazi medi sulle importazioni statunitensi dalla Cina sono aumentati dal 4% al 17% e questo, secondo un report del WTO del 20201 si è tradotto in una netta riduzione degli scambi commerciali tra gli USA e la Cina con un sostanziale dirottamento dei commerci verso altre regioni.
Anche la candidata democratica Kamala Harris appare orientata al protezionismo, ma potrebbe adottare un approccio più mirato focalizzandosi ad esempio sui veicoli elettrici (VE) provenienti dalla Cina nel tentativo di tutelare il settore dell'energia rinnovabile statunitense.