Il 2023 è stato l'anno peggiore per i titoli del settore sanitario su base relativa dal 1999, sottoperformando il mercato azionario globale generale del 20%. Se si escludono Novo Nordisk ed Eli Lilly - due grandi e notevoli mosche bianche i cui franchise di successo di farmaci per il diabete/l'obesità hanno portato a rendimenti straordinari dei corsi azionari lo scorso anno - il settore avrebbe conseguito una sottoperformance persino peggiore, ossia il 24%.
29 febbraio 2024
Performance relativa dell'indice MSCI World Health Care vs indice MSCI World (in USD)


I rendimenti passati non sono indicativi di rendimenti futuri.
Dati per anno solare dal 1° gennaio 1995 al 31 dicembre 2023. In base alla differenza del rendimento totale netto di ciascun indice, calcolato su base aritmetica. Fonte: Datastream.
Come spesso accade, non esiste un unico motivo che contribuisce alla recente debolezza relativa del settore sanitario e questo articolo esamina alcuni possibili fattori, tra cui il contesto di propensione al rischio del 2023, l'Inflation Reduction Act (IRA) degli Stati Uniti e il rischio connesso alle operazioni M&A.
Con le elezioni presidenziali statunitensi a meno di un anno di distanza, ciò pesa anche sul sentiment degli investitori nel settore sanitario. Gli Stati Uniti spendono per l'assistenza sanitaria la cifra pro capite più alta rispetto a qualsiasi altro Paese e ciò fa sì che la questione del prezzo dei farmaci sia un frutto facile da raccogliere sia per i democratici che per i repubblicani, rispetto al quale apparire duri per conquistare gli elettori. Anche se la teoria è chiara, esistono prove a sostegno dell'opinione diffusa secondo cui i titoli del settore sanitario debbano soffrire durante un anno elettorale?
Sebbene il settore possa essere esposto a questioni politiche, vi sono molti motivi per essere ottimisti mentre entriamo in una "epoca d'oro" per l'innovazione sanitaria. Come sempre, una ricerca fondamentale approfondita e una prospettiva di lungo termine sono essenziali per individuare potenziali opportunità di investimento durevoli.

Andy Budden è responsabile degli investimenti con 31 anni di esperienza (al 31/12/2023). Ha conseguito sia una laurea di primo livello che una laurea magistrale in ingegneria presso l'Università di Cambridge.

John Lamb ricopre il ruolo di Investment Specialist presso Capital Group. Vanta un’esperienza di otto anni nel settore, di cui cinque in Capital Group. Ha conseguito una laurea di primo livello in economia e management presso l’Università di Oxford. Vanta inoltre la qualifica di Chartered Financial Analyst®. Opera dalla sede di Londra.