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Insight sugli investimenti di Capital Group

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Reddito fisso
Investire nell'obbligazionario in un contesto di maggiore volatilità
Peter Becker
Investment Director
CONSIDERAZIONI PRINCIPALI
  • Dall'inizio dell'anno i mercati del credito hanno inglobato una significativa correzione, creando un punto di ingresso potenzialmente più interessante per gli investitori.
  • Rendimenti superiori potrebbero offrire l'opportunità di generare più reddito dalle obbligazioni e tutelare i rendimenti totali.
  • Detto questo, i rischi di ribasso restano e la selettività è fondamentale.

Introduzione


È stato un inizio di 2022 turbolento per il credito, con i rendimenti totali e gli extra rendimenti fortemente negativi da inizio anno. Ciò che è iniziato come un sell-off legato alla duration è stato aggravato da ostacoli macro tra cui l'aumento dell'inflazione, il conflitto russo-ucraino e l'inasprimento della politica monetaria. La rivalutazione degli spread e dei rendimenti è stata piuttosto drastica, sebbene alcuni rischi macro sembrino in fase di regressione. Vi sono buoni motivi per essere ottimisti riguardo alla classe di attività e le valutazioni correnti suggeriscono un interessante punto di ingresso, ma a fronte del drastico aumento della volatilità nei mercati del rischio e di prospettive incerte, è ancora giustificata la prudenza. La selettività resta fondamentale nell'attuale contesto e un approccio attivo potrebbe contribuire a individuare opportunità di valore relativo interessanti.


Un profilo di rischio/rendimento più equilibrato


Le obbligazioni societarie investment grade hanno reso il -16,1% da inizio anno1 in un contesto di inflazione elevata, stretta della politica monetaria e aumento generale della volatilità macroeconomica. Apparentemente diversi rischi sembrano già scontati. In particolare, da inizio anno, il mercato ha già rivalutato in misura significativa le aspettative di rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve statunitense (Fed). In prospettiva, il tasso sui Fed Fund dovrebbe raggiungere quasi il 4% nel primo trimestre 2023, mentre all'inizio dell'anno il mercato prevedeva un incremento dei tassi nell'ordine dell'1,5%2.


In prospettiva futura, è probabile che i fattori top-down, in particolare l'inflazione e la relativa risposta della politica monetaria, continuino a orientare la direzione generale dei mercati e vi è ancora una diffusa incertezza che potrebbe incidere sulla propensione al rischio degli investitori. Con l'ingresso nella fase finale di espansione del ciclo, gli spread creditizi potrebbero subire un ulteriore ampliamento. I rischi di recessione e stagflazione non si possono più escludere tanto facilmente ed entrambi avrebbero un impatto negativo sui mercati creditizi. Il rallentamento della crescita globale è già evidente e diversi fattori potrebbero pesare ulteriormente sulla crescita, come la guerra in corso in Ucraina. Anche se è probabile che la guerra abbia un impatto più pronunciato sull'Europa, finora la crescita del Vecchio Continente sembra tenere piuttosto bene nonostante le preoccupazioni degli investitori per una recessione indotta dalla guerra.


Anche l'inflazione è rimasta più elevata del previsto a causa dell'eccesso di domanda nel mercato del lavoro, della guerra in Ucraina e dei persistenti problemi alla filiera globale. Inoltre, la propensione al rischio è debole. In caso di persistenza dell'inflazione a livelli elevati, per le banche centrali diventerebbe ancora più difficile trovare un equilibrio tra inflazione e crescita. Il rischio comunque è che le banche centrali decidano di inasprire la politica monetaria in maniera più aggressiva di quanto attualmente previsto. Anche una serie di altri fattori globali è negativa per gli spread, come la politica di tolleranza zero nei confronti del Covid della Cina e la guerra in Ucraina, con il relativo impatto negativo su crescita, inflazione e filiere. Ciò potrebbe significare che la volatilità del mercato rimane elevata.


Tuttavia, da un punto di vista di rischio/rendimento complessivo, il profilo del mercato sembra essere più equilibrato rispetto a qualche mese fa. Vale anche la pena notare che, in periodi non recessivi, l'inasprimento delle condizioni finanziarie ha generalmente comportato un ampliamento degli spread più modesto rispetto ai periodi di recessione, come evidenziato dal grafico seguente.


 


1. Al 15 giugno 2022. I rendimenti sono in dollari USA (senza copertura) per l'Indice Bloomberg Global Aggregate Corporate. Fonte: Barclays, Bloomberg


2. Al 16 giugno 2022. Fonte: Bloomberg


 


Fattori di rischio da considerare prima dell'investimento:

  • il presente materiale non è inteso come consulenza per gli investimenti, né come raccomandazione personale.
  • Il valore degli investimenti e del relativo reddito può aumentare come diminuire e l'investitore potrebbe perdere in parte o per intero l'importo dell'investimento iniziale.
  • I rendimenti passati non sono indicativi di rendimenti futuri.
  • Se la valuta nella quale si investe guadagna terreno sulla valuta nella quale vengono effettuati gli investimenti sottostanti del fondo, il valore dell'investimento diminuisce. La copertura valutaria cerca di limitare tale effetto, ma non vi è alcuna garanzia che la copertura avrà successo.
  • In base alla strategia, i rischi possono essere associati a investimenti in reddito fisso, nei mercati emergenti e/o titoli ad alto rendimento; i mercati emergenti sono volatili e possono essere penalizzati da problemi di liquidità.


Peter Becker è Investment Director presso Capital Group. Vanta un’esperienza di 27 anni nel settore, di cui cinque in Capital Group. Prima di entrare a far parte di Capital è stato Managing Director nel team di gestione dei prodotti obbligazionari di Wellington Management. Prima ancora è stato gestore di portafoglio presso Aberdeen Asset Management. Ha conseguito una laurea di secondo livello presso la Ingolstadt School of Management. Vanta inoltre la qualifica di Chartered Financial Analyst®. Opera dalla sede di Londra.


I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. Non è possibile investire direttamente in un indice, che non è gestito. Il valore degli investimenti e del relativo reddito può aumentare come diminuire e l'investitore potrebbe perdere in parte o per intero l'importo dell'investimento iniziale. Le presenti informazioni non intendono fornire consulenza fiscale, per gli investimenti o di altra natura, né essere una sollecitazione all'acquisto o alla vendita di titoli.

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