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Cina
Maggior rischio di investimento in Cina e implicazioni per gli investitori
Noriko Chen
Gestore di portafoglio azionario
Victor Kohn
Gestore di portafoglio
Considerazioni principali
  • Il mercato azionario cinese è crollato a seguito di una regolamentazione più severa sulle società tecnologiche e di istruzione privata.
  • Il governo cinese auspica che la maggiore regolamentazione contribuisca alla stabilità socioeconomica del Paese e al rafforzamento della sicurezza nazionale.
  • Nonostante l'ondata di vendite che ha travolto le azioni cinesi, la Cina rappresenta il classico mercato adatto alla selezione dei titoli, con un numero crescente di società di alta qualità e un'innovazione continua. Per ridurre i rischi di investimento e bene valutare ogni singola azienda separatamente.

A luglio il mercato azionario cinese ha registrato uno peggiori cali mensili in un decennio a causa dell'escalation delle pressioni normative. Il crollo ha sollevato timori sui rischi e sulle prospettive di investimento nelle azioni cinesi.


L'ultimo evento scatenante è stato un aggiornamento della politica che stabilisce nuove restrizioni sul settore cinese dell'istruzione privata. Negli ultimi mesi, le autorità di regolamentazione cinesi hanno inoltre imposto sanzioni per antitrust, hanno vietato le attività di M&A delle società tecnologiche e si sono concentrate sulla cybersecurity. Una legge sulla sicurezza dei dati recentemente approvata entrerà in vigore a settembre.


Abbiamo chiesto a Noriko Chen, Portfolio Manager e membro del Capital Group Management Committee, e a Victor Kohn, Portfolio Manager, le loro opinioni sui recenti sviluppi e sulle potenziali implicazioni per gli investimenti. Noriko e Victor vantano oltre 25 anni di esperienza negli investimenti in Cina e sono gestori di portafoglio in strategie focalizzate sui mercati emergenti.


Cosa comporterà la recente ondata di regolamentazioni, in particolare quelle rivolte ai settori dell'istruzione e della tecnologia?


Osservando il contesto più ampio, il governo cinese mira a una maggiore stabilità socioeconomica. Tutto ciò che riguarda la vita delle persone, ossia istruzione, sanità e proprietà, deve essere accessibile, pertanto tutto ciò che si oppone a tali sforzi sarà probabilmente soggetto a una severa regolamentazione. L'altro importante obiettivo del Paese è la sicurezza nazionale, il che significa controllo dei dati e utilizzo di tecnologia cinese.


Il governo intende fare di più per costruire e rafforzare le capacità dell'economia interna, come delineato in precedenza nella strategia della doppia circolazione, e tale obiettivo è diventato più urgente dopo che gli Stati Uniti hanno messo al bando il gigante delle telecomunicazioni Huawei facendo pressione su altri Paesi perché facessero lo stesso. Continuiamo a ritenere che i funzionari del partito comunista vogliano sostenere le aziende nazionali in grado di sviluppare capacità superiori tali da competere con le società globali in vari settori come la tecnologia e la sanità, ma al contempo desiderano fare in modo che, in caso di questioni delicate come la privacy dei dati, le aziende seguano le linee guida
del governo.


Pechino afferma di volere un maggiore controllo, ma questo non significa che il governo voglia punire le società che fanno troppi soldi o ridurre la redditività di alcune delle aziende di maggior successo del Paese.


Concentriamoci su alcuni ambiti sottoposti a regolamentazione. Iniziamo con le piattaforme Internet.


Per gli operatori di tali piattaforme, l'obiettivo probabilmente è quello di frenare il potere e il comportamento monopolistico e oligopolistico, come costringere i commercianti a firmare contratti esclusivi, e limitare le pratiche di marketing predatorie. Riteniamo che l'obiettivo di tale regolamentazione sia quello di favorire una maggiore concorrenza e creare un ambiente in cui le piccole imprese possano prosperare e i consumatori di quei particolari prodotti pagare prezzi più bassi, sia che si tratti di business-to-consumer che di business-to-business.


Questo potrebbe costringere le società dominanti ad aprire le loro piattaforme Internet mobili alla concorrenza, oltre che implicare un maggiore controllo sulle potenziali acquisizioni. A lungo termine, l'aumento della concorrenza potrebbe risultare positivo, ma a breve termine può indurre una maggiore volatilità degli utili.


Alcuni settori del mercato azionario cinese hanno evidenziato una rapida crescita del valore di mercato1


Sul fronte dei dati, il governo si è concentrato sui requisiti di cybersecurity e privacy dei dati dal 2017, quando è entrata in vigore la legge sulla cybersecurity. Da allora la Cina ha implementato e predisposto leggi sempre più severe in vari ambiti, dagli standard nazionali che richiedono la localizzazione dell'infrastruttura cloud nel Paese all'espansione della sicurezza e della protezione dei dati personali laddove questi debbano essere conservati onshore.


 


1. Fonti: RIMES, MSCI. I dati riflettono la capitalizzazione di mercato dei settori dell'MSCI China IMI.


 


Fattori di rischio da prendere in considerazione prima di investire:

  • Il presente documento non ha pretesa di fornire consulenza sugli investimenti, né deve essere inteso come raccomandazione personale.
  • Il valore delle azioni e il reddito da esse derivanti possono sia aumentare che diminuire ed è possibile perdere una parte o la totalità dell’investimento iniziale.
  • I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.
  • Se la valuta in cui si investe si apprezza nei confronti della valuta in cui sono denominati gli investimenti sottostanti del fondo, il valore dell’investimento diminuirà. La copertura valutaria cerca di limitare questo fenomeno, ma non vi è alcuna garanzia che tale copertura sia completamente efficace.
  • A seconda della strategia, i rischi possono essere associati agli investimenti in obbligazioni, derivati, mercati emergenti e/o a titoli ad alto rendimento; i mercati emergenti sono volatili e possono registrare problemi di liquidità.


Noriko Chen è un Equity Portfolio Manager di Capital Group e fa parte del Capital Group Management Committee. Ha conseguito una laurea di primo livello in economia presso il Williams College e una laurea nel programma Bekka di lingua giapponese presso la Keio University di Tokyo. Opera dalla sede di San Francisco.

Victor D. Kohn è un Equity Portfolio Manager di Capital Group e Presidente di Capital International, Inc. Ha conseguito un MBA presso la Stanford Graduate School of Business, nonché lauree di primo e secondo livello con lode in ingegneria industriale presso l'Universidad de Chile. È inoltre accreditato come Chartered Financial Analyst®. Opera dalla sede di Los Angeles.


 

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