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Quattro ragioni per ripensare le dinamiche value-growth
Nisha Thakrar
Specialista delle soluzioni per i clienti

I rendimenti costantemente deboli sulle azioni value nel corso dell'ultimo decennio hanno spinto molti investitori a riconsiderare le strategie basate sullo stile. 


Senza dubbio continueranno a esistere oscillazioni del sentiment, ora in favore dei titoli growth ora di quelli value. Dalla crisi finanziaria globale ad oggi, infatti, per ben otto volte gli investimenti value hanno sovraperformato le controparti growth nell'arco di un mese o più1. Ma nessuno di questi movimenti è sfociato in un ritorno decisivo in auge dei titoli value e non è possibile prevedere se l'attuale ciclo value perdurerà nel tempo. 


Prendendo in esame l'ultimo decennio trascorso, abbiamo identificato quattro cambiamenti principali di lungo corso che hanno contribuito ad aumentare i rischi all'interno della dinamica value-growth. Questi fenomeni sono utili per capire gli eccezionali spread tra valutazioni a cui abbiamo assistito di recente2. 


Suggeriscono altresì che i futuri sviluppi del mercato potrebbero andare ben oltre una semplice rotazione di stile. 


Invece di posizionare i portafogli nel tentativo di cogliere la direzione giusta della rotazione, riteniamo che per gli investitori potrebbe essere più conveniente spaziare nell'intero universo growth e value per identificare i titoli che possono generare in maniera affidabile reddito e apprezzamento del capitale. 


 


1. I settori ad alto tasso di titoli value sono in calo strutturale  


Banche e società energetiche appartengono a settori tipicamente ciclici e ad alto tasso di titoli value che stanno incontrando ostacoli difficilmente eliminabili dopo una ripresa economica. Tassi d'interesse costantemente bassi all'indomani della crisi finanziaria globale hanno indebolito la redditività delle banche, a causa di ridotti margini d'interesse netti, ossia lo spread che gli istituti bancari incassano sui prestiti rispetto ai depositi. Inoltre, l'inasprimento delle normative ha costretto le banche a ridimensionare le proprie attività di trading e a ridurre l'esposizione al rischio per coadiuvare la stabilità finanziaria del sistema. Questi fattori hanno esercitato pressioni sui dividendi. Mentre le banche si adoperano per diversificare i propri flussi di reddito e potenziare le capacità digitali, dovranno fronteggiare anche concorrenti nuovi e più agili, in particolare le aziende fintech, per avere successo a lungo termine.


Le società energetiche tradizionali hanno registrato un boom di crescita 15 anni fa, ma oggi si trovano in una situazione più critica. Al di là della contrazione della domanda provocata dalla pandemia, già in precedenza la flessione dei prezzi di petrolio e gas, la riduzione dei flussi di cassa, il calo della produzione, livelli minimi da 13 anni a questa parte di spesa in conto capitale per attività di esplorazione e produzione3 e indici elevati di distribuzione dei dividenti hanno concorso a creare una congiuntura difficile. Ad esempio, quando ExxonMobil è uscita dall'indice Dow Jones nell'agosto 2020, si è trattato del culmine di un decennio di debolezza. Nel contempo, l'interesse degli investitori per i fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) aumenta ulteriormente la pressione, ma potrebbe altresì costituire un incentivo per spingere le società tradizionali a intraprendere una reale transizione verso le rinnovabili. 


È in atto una trasformazione anche nei servizi di pubblica utilità, generalmente un settore monopolistico che ha offerto dividendi stabili e flussi di ricavi resilienti. Nel corso dell'ultimo decennio, il settore ha registrato una domanda aggregata piatta, un indebolimento dei prezzi all'ingrosso e un riorientamento verso la generazione di energia distribuita. La crescente domanda di rinnovabili ha comportato un aumento dell'energia generata tramite impianti eolici e fotovoltaici. Di conseguenza, molte società tradizionali di pubblici servizi hanno sottoperformato, per effetto dei loro progressi più lenti verso la decarbonizzazione e l'elettrificazione. Mentre il settore converge e vive una fase di progressiva trasformazione, sarà fondamentale identificare le società che puntano in modo prioritario sull'energia pulita e che adottano strategie digitali per adeguarsi materialmente al nuovo panorama.4


 


1. In base all'indice MSCI World a dicembre 2020. Fonte: "Time to rethink value versus growth", Capital Group, maggio 2021


2. Al 31 dicembre 2020, il differenziale tra il rapporto prezzo-utili dell'indice MSCI World Growth e quello dell'MSCI World Value ha raggiunto i massimi dal 31 dicembre 1974 (ultima data per la quale esistono dati disponibili). Fonte: FactSet 


3. Fonte: Agenzia Internazionale per l'Energia


4. Fonte: Deloitte, PwC, Boston Consulting Group


 


Fattori di rischio da considerare prima dell'investimento:

  • Il presente materiale non è inteso come consulenza per gli investimenti, né come raccomandazione personale.
  • Il valore degli investimenti e del relativo reddito può aumentare come diminuire e l’investitore potrebbe perdere in parte o per intero l’importo dell’investimento iniziale.
  • I rendimenti passati non sono indicativi di rendimenti futuri.
  • Se la valuta nella quale si investe guadagna terreno sulla valuta nella quale vengono effettuati gli investimenti sottostanti del fondo, il valore dell’investimento diminuisce
  • In base alla strategia, i rischi possono essere associati ad investimenti in reddito fisso, nei mercati emergenti e/o titoli ad alto rendimento; i mercati emergenti sono volatili e possono essere penalizzati da problemi di liquidità.


Nisha Thakrar è un senior manager del Team Solutions per i clienti di Capital Group.. Ha 18 anni di esperienza nel settore ed è stata con Capital Group per 15 anni. All'inizio della sua carriera in Capital, è stata responsabile dello sviluppo dei prodotti per il business europeo. Prima di entrare in Capital, Nisha ha lavorato nell'amministrazione degli investimenti e per la piattaforma FundsNetwork™ di Fidelity International. Ha conseguito un master con lode in ingegneria elettronica e informatica presso lo University College di Londra. Ha anche conseguito il certificato di gestione degli investimenti e la designazione di Chartered Financial Analyst®. Nisha risiede a Londra.


 

I rendimenti passati non sono indicativi di rendimenti futuri. Il valore degli investimenti e del relativo reddito può aumentare come diminuire e l’investitore potrebbe perdere in parte o per intero l’importo dell’investimento iniziale. Le presenti informazioni non intendono fornire consulenza fiscale, per gli investimenti o di altra natura, né essere una sollecitazione all'acquisto o alla vendita di titoli.

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