Crescita dei dividendi: La ricetta speciale per gli investimenti a lungo termine
Joyce Gordon
Gestore di portafoglio azionario
29 luglio 2021
Mai sentito parlare degli Yield Dogs? Neanche Joyce Gordon quando, giovane analista degli investimenti nel 1990, le fu chiesto dal maestro e gestore di portafoglio George Miller di aiutarlo a risolvere un problema.
"All'epoca, gli analisti che si occupavano di settori che distribuivano dividendi elevati facevano le loro raccomandazioni ognuno dal canto suo", ricorda Gordon, che si occupava di società di risparmio e prestiti. "Il gestore ascoltava la mia idea di investire in una banca, poi le idee degli analisti del settore dei servizi di pubblica utilità, poi le raccomandazioni di un analista per telefono".
Ma Miller voleva confrontare le società che distribuiscono dividendi in tutti i settori, in modo da individuare le migliori opportunità per i pensionati e gli altri risparmiatori in cerca di reddito che investivano nel suo fondo.
Pertanto, gli analisti calcolarono alcuni indicatori chiave per ogni azienda, mettendoli in un'unica pagina. Si riunirono quindi in una sala conferenze per discutere le caratteristiche di ogni società. Presto il gruppo cominciò a incontrarsi ogni due settimane e a condurre dei viaggi di ricerca insieme.
Ecco come sono nati gli Yield Dogs, un gruppo di gestori di portafoglio e analisti specializzati in dividendi, il cui acronimo significa "Dividendi che dovrebbero crescere". Nel corso dei decenni, i dividendi hanno goduto del favore degli investitori a fasi alterne, ma i Dogs hanno continuato a incontrarsi regolarmente. Oggi il gruppo si è ampliato a oltre 25 unità, coprendo società in tutti i settori e mercati mondiali.
"La nostra missione è diventata più impegnativa", afferma Gordon. "Molti dei nostri investitori devono poter ricavare un reddito dai loro investimenti e abbiamo bisogno di molte idee per soddisfare le loro aspettative".
I dividendi stanno tornando
In effetti, gli ultimi 18 mesi sono stati estremamente difficili per gli Yield Dogs e per qualsiasi altro investitore orientato al reddito. La pandemia e la chiusura globale nel 2020 hanno fatto calare molte aree del mercato che distribuiscono dividendi, tra cui compagnie aeree, alberghi, energia e finanziari. Per prudenza (o, in alcuni casi, per sopravvivenza) molte società hanno sospeso o ridotto ai minimi storici i dividendi.
Solo negli Stati Uniti, 242 società hanno tagliato o sospeso i dividendi, arrivando quasi al totale degli 11 anni precedenti. In altri mercati, soprattutto in Europa, le autorità pubbliche hanno spinto o imposto ad alcuni settori di sospendere i pagamenti dei dividendi durante la crisi.
Il quadro però è in miglioramento. Con l'introduzione dei vaccini contro il COVID-19 e la riapertura delle economie, le società hanno ricominciato a fare distribuzioni. Al 31 maggio 2021, 76 società americane avevano ripristinato i dividendi.
"Mi fa piacere constatare che molti dividendi sono stati ripristinati e in diversi altri casi, soprattutto in Europa, il tema è almeno in fase di discussione", afferma Gordon, che si aspetta inoltre che molte società opteranno per un ripristino nei mesi a venire.
Crescita dei dividendi: La ricetta speciale
Per molti investitori, la ricerca di reddito da dividendi inizia naturalmente dalle società che pagano i rendimenti più elevati. Sebbene queste società possano essere investimenti solidi, l'alto rendimento potrebbe rappresentare un segnale di avvertimento. "Le società con dividendi molto elevati potrebbero non essere in grado di sostenerli", sottolinea Gordon. "L'alto rendimento potrebbe indicare che la società "si sta sciogliendo al sole": l'attività è in declino e non ci sono reinvestimenti".
Al contrario, Gordon preferisce cercare società con dividendi in crescita: società solide che secondo lei potrebbero esserlo ancora di più tra cinque o 10 anni. "Cerco società in grado di dimostrare la capacità e l'impegno per incrementare i dividendi nel tempo", afferma Gordon. "Cerco una crescita dei dividendi che corrisponda alla crescita sottostante degli utili della società".
Storicamente, le società con dividendi in crescita hanno tendenzialmente generato rendimenti superiori rispetto ad altre strategie basate sui dividendi, comportandosi inoltre relativamente bene rispetto al mercato in generale. Si pensa spesso che le società focalizzate sulla crescita abbiano di gran lunga superato le azioni che corrispondono dividendi nell'ultimo decennio, e ciò è vero quando si analizzano i titoli a più alto rendimento. Le società con dividendi in crescita, invece, hanno avuto una traiettoria quasi pari a quella del mercato nel suo complesso.
Oltre a generare un flusso crescente di reddito, la crescita dei dividendi può segnalare un processo di allocazione del capitale più rigoroso da parte del management. "Dovendo accantonare una parte degli utili per gli investitori, tendono ad avere una disciplina migliore e sono meno propensi a effettuare acquisizioni avventate", afferma Gordon.
Dato che riflette la crescita degli utili, la crescita dei dividendi può anche offrire un indicatore di resilienza contro gli aumenti dei tassi d'interesse, aggiunge Gordon.
Il potere dei dividendi reinvestiti
Una società che ha incrementato i propri dividendi in modo coerente è McDonald's. Per avere un'idea degli effetti di capitalizzazione del reinvestire regolarmente i dividendi nel tempo, considerate un ipotetico investimento di 100.000 dollari nella società per 20 anni dal 31 dicembre 2000 al 31 dicembre 2020, con tutti i dividendi reinvestiti.
I Big Mac probabilmente non erano ciò che Albert Einstein immaginava quando defini l'interesse capitalizzato l'"ottava meraviglia del mondo". Ma il potere della capitalizzazione può essere una meraviglia.
In questo esempio ipotetico, il rendimento totale dell'investimento sarebbe stato impressionante, da 100.000 a 1.057.057 dollari, con un guadagno del 957%.
Diamo un'occhiata a cosa è successo con i dividendi. Il valore delle azioni dai dividendi reinvestiti sarebbe cresciuto da 676 dollari nel 2001 a 425.940 dollari nel 2020, abbastanza da acquistare più di 106.000 Big Mac lo scorso anno.
In questo esempio, la ricetta speciale della capitalizzazione consiste nella crescita del numero delle azioni derivante dai dividendi reinvestiti. Il numero di azioni acquistate con l'investimento iniziale è pari a 2.941. Entro la fine dei 20 anni, il numero di azioni aumenta a 4.926, con un incremento del 67%. Per la durata dell'investimento, i dividendi versati rappresentano il 40% del rendimento totale.
Gli Yield Dogs sono sempre a caccia di reddito
Sebbene la ricerca di titoli che distribuiscono dividendi si sia diffusa e sia diventata più difficile da quando gli Yield Dogs hanno fatto il loro primo viaggio di ricerca sugli investimenti a Cleveland circa trent'anni fa, Gordon continua a credere fortemente in questo lavoro.
"Di recente abbiamo tenuto riunioni virtuali con 15 aziende", afferma Gordon. "Abbiamo parlato con i CEO e i CFO per cercare di farci un'idea della volontà del management di raccomandare l'aumento dei dividendi al consiglio di amministrazione della società".
Con la crescente normalizzazione delle economie, Gordon afferma di trovare maggiori opportunità che, a suo avviso, rappresentano un valore interessante per gli investitori. "Sono alla ricerca di società con un rendimento compreso tra il 2,5% e il 3,0% e una crescita di dividendi e utili tra il 10% e il 12% annuo. Oggi trovo numerose società che soddisfano tali criteri in un'ampia varietà di settori e mercati globali".
È così che gli Yield Dogs continuano a perseguire le strategie d'investimento basate sui dividendi.
Joyce Gordon è un gestore di portafoglio azionario con 39 anni di esperienza nel campo degli investimenti. Ha conseguito un MBA e una laurea in Business Finance presso la University of Southern California.