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Tecnologia e innovazione
Oltre i FAANG: aziende tecnologiche in settori non tecnologici
Anne-Marie Peterson
Gestore di portafoglio azionario
Greg Wendt
Gestore di portafoglio azionario
Lara Pellini
Gestore di portafoglio azionario/analista

Da molto prima del COVID l'attenzione del mercato si concentrava in particolare sulle società tecnologiche leader, per una buona ragione. I principali colossi tecnologici del mercato stanno trasformando il nostro modo di vivere, lavorare e fare acquisti.


Questa meritata attenzione ha portato a valutazioni elevate per alcuni leader di mercato, in particolare per i cosiddetti titoli dei FAANG (Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google). Il loro predominio ha anche attirato l'attenzione delle autorità di regolamentazione. Insieme, queste condizioni possono suscitare la preoccupazione di alcuni investitori che si preparano ad affrontare la volatilità dei titoli tecnologici.


La buona notizia è che ci sono altri luoghi in cui cercare società leader nella tecnologia al di fuori del settore tecnologico.


In settori diversi come quelli dei servizi di ristorazione, dei beni di lusso, dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento e dell'agricoltura, le società consolidate stanno adottando nuove tecnologie per migliorare la loro posizione competitiva, guidare il cambiamento sociale e creare opportunità per gli investitori.


"Oggi tutte le società sono tecnologiche", afferma Anne-Marie Peterson, gestore di portafoglio azionario. "Le società e i settori consolidati e assopiti stanno impiegando la tecnologia per trasformare le loro attività in modo interessante, creando opportunità d'investimento significative. E non credo che queste opportunità siano ancora pienamente comprese dal mercato."


Di fatto, secondo Statista, la spesa globale nell'ambito della trasformazione digitale da parte delle società dovrebbe aumentare da 1.300 miliardi di dollari nel 2020 a 2.400 miliardi di dollari nel 2024. Di seguito una panoramica di alcune società tradizionali che adottano nuove tecnologie per trasformare le loro attività tramite l'automazione, le vendite online, l'apprendimento automatico e altri processi.


 


Industria: emissioni di carbonio dei sistemi di raffreddamento


Quando si parla di emissioni di carbonio, la prima cosa a cui la maggior parte delle persone pensa sono le auto. Tuttavia, chi contribuisce maggiormente alle emissioni di gas a effetto serra sono gli edifici. La gestione e la costruzione di edifici in tutto il mondo rappresentano oltre un terzo della produzione globale di carbonio. In parte, ciò è dovuto al fatto che i sistemi di riscaldamento e raffreddamento, i cosiddetti sistemi HVAC, sono inefficienti.


"Il cambiamento delle priorità energetiche tra i governi e la popolazione potrebbe fornire un ciclo di sostituzione più rapido per i sistemi di riscaldamento e raffreddamento", spiega Peterson. "Questo potrebbe rappresentare un vantaggio per le società HVAC in grado di sviluppare e introdurre rapidamente sistemi più puliti."


 


Prendiamo ad esempio la società Carrier Global, che è stata recentemente scorporata dal conglomerato industriale United Technologies. Fondata nel 1915 da Willis Carrier, a cui va il merito di aver inventato il moderno condizionatore, la società potrebbe non essere considerata un innovatore leader. Carrier ha però introdotto un programma per gli edifici salutare al fine di migliorare l'efficienza, la sicurezza e le condizioni degli ambienti interni. Il programma include un sistema di filtraggio dell'aria che riduce il rischio di batteri e agenti patogeni, una caratteristica che ha attirato l'attenzione durante la pandemia di COVID.


"La società sta sviluppando un sistema per ottimizzare il consumo energetico totale di un edificio", afferma Peterson. Il sistema identificherà gli intervalli di picco e opzioni più efficienti.


 


Produzione di attrezzature pesanti: scavare e lavorare la terra con l'ausilio dell'automazione e dell'energia pulita


Il produttore di attrezzature per l'edilizia e l'estrazione mineraria, Caterpillar, sta cercando di essere un leader nel movimento globale per la sostenibilità. "Caterpillar ha introdotto un motore diesel con adduzione di idrogeno che può aiutare gli utenti delle proprie attrezzature di estrazione mineraria a raggiungere più rapidamente gli obiettivi in materia di emissioni di carbonio", afferma Gigi Pardasani, analista azionario.


Caterpillar ha inoltre introdotto un motore elettrico per la generazione di energia, un sistema ibrido di trivellazione terrestre e software per aiutare le società minerarie, edili, energetiche e dei trasporti a monitorare la propria flotta di veicoli per misurare il consumo energetico e identificare le aree di miglioramento.


"Non si sente spesso parlare del coinvolgimento di Caterpillar nella transizione energetica", aggiunge Pardasani, "ma una recente dimostrazione delle loro ultime tecnologie mi ha portato a pensare che sia vero il contrario; la società sembra essere un catalizzatore chiave nella transizione energetica a livello globale".


Allo stesso modo, Deere & Co. sta sviluppando sistemi di robotica, automazione e apprendimento automatico per consentire agli agricoltori di migliorare la loro efficienza. Alcuni trattori e mietitrebbie di Deere utilizzano sistemi di automazione avanzata per preparare il terreno, piantare i semi, curare le piante durante la loro crescita e raccogliere i prodotti. Nell'agosto 2021, Deere ha dichiarato di voler acquisire un costruttore di robotica per trattori per poter accelerare il raggiungimento del suo obiettivo di offrire una flotta di veicoli agricoli completamente autonomi.


L'analisi di apprendimento automatico della società, ad esempio, può contribuire a ridurre l'uso di pesticidi identificando se ciò che è cresciuto sia un'erbaccia o un parassita e quindi trattarlo con una quantità minima di pesticidi. "Con ulteriori passi verso l'automazione, le soluzioni digitali e la sostenibilità, Deere sta cercando di fornire un approccio basato sulle 'apparecchiature connesse' per offrire agli agricoltori maggiori incentivi per aggiornare le proprie macchine", afferma Pardasani.


 


Retail: mirare a un futuro multicanale


Ricordate quando il predominio crescente di Amazon era stato considerato da tutti un duro colpo per il retail tradizionale? Bene, quei rapporti, per citare Mark Twain, sono davvero esagerati.


Oggi i principali rivenditori stanno prendendo coscienza del fatto che per sopravvivere è importante adottare un approccio multicanale, che incorpori negozi tradizionali con una presenza online e un modello "click-to-brick" in cui i clienti acquistano online e ritirano in negozio. "I rivenditori di maggior successo offrono ai clienti un'esperienza uniforme su tutte le piattaforme", afferma Greg Wendt, gestore di portafoglio azionario. "Si tratta di un cambiamento significativo nel modo di pensare dei rivenditori, che prende in considerazione l'esperienza complessiva dei clienti nei canali digitali e fisici."


Tra i rivenditori tradizionali, Williams-Sonoma, il produttore di utensili da cucina e proprietario di Pottery Barn and West Elm, si è concentrato sul suo business online per molti anni. Quindi non sorprende che durante la pandemia la società abbia registrato vendite digitali consistenti. Tuttavia, a marzo la società ha rivelato che nelle aree in cui ha riaperto i negozi fisici, le vendite presso i negozi sono salite mentre le vendite online sono rimaste relativamente elevate.


"La mia ipotesi era che gran parte dei guadagni delle vendite on-line nel 2020 sarebbero tornati ai negozi fisici, spiega Wendit. "È un grande risultato se i rivenditori multicanale possono mantenere una grande percentuale dei loro guadagni nelle vendite online."


 


Nel 2013 Target fu oggetto di una massiccia violazione dei dati di circa 110 milioni di informazioni personali e di pagamento dei clienti, divenendo così il manifesto dei problemi della tecnologia. In termini di anni digitali, si tratta di una vita fa.


La società ha riconosciuto che avrebbe dovuto concentrarsi sulla tecnologia per sopravvivere. Ha quindi riorganizzato le sue attività di sviluppo di software, passando da un personale composto principalmente da appaltatori a un team di 4.000 dipendenti IT per lo più a tempo pieno. Il team si è concentrato principalmente sul migliorare l'offerta di e-commerce di Target e sullo sviluppo del suo programma di fidelizzazione dei clienti. La società ha costruito un solido servizio di consegna in giornata per le tradizionali attività online, nonché l'opzione di acquisto online, con ritiro in negozio, che è diventata molto popolare durante le chiusure causate dal COVID.


"Il cambiamento principale negli ultimi anni è stata l'enfasi sul ritiro in negozio e sulla consegna a domicilio", afferma Peterson. "Oggi il business online di Target è piuttosto redditizio." Mentre le società prosperavano durante la pandemia, Target ha effettuato investimenti in nuove tecnologie e centri di smistamento per tenere il passo con la domanda e ridurre i costi.


 


Beni di lusso: portare lo shopping online sul mercato


Come molti altri produttori di beni di lusso, LVMH, che annovera tra i suoi 75 marchi il produttore di articoli in pelle Louis Vuitton, la società produttrice di gioielli Tiffany & Co. e il produttore di cosmetici Sephora, ha abbracciato l'e-commerce lentamente. I dirigenti di LVMH temevano che un maggiore accesso a un mercato più ampio, la capacità di monitorare le preferenze dei clienti e altri vantaggi di una società digitale potessero smorzare l'immagine di esclusività dei propri marchi.


Per LVMH, la sfida ulteriore era sviluppare un'esperienza multicanale senza soluzione di continuità tra marchi che spaziano dalla moda all'ospitalità fino alla vinificazione, ognuno con i propri costumi e la propria cultura. Di conseguenza, nel 2015, la società ha assunto il suo primo Chief Digital Officer, il quale, poco dopo, ha costituito il LVMH retail lab, un laboratorio di vendita al dettaglio per fornire supporto a ciascun marchio nella sua trasformazione digitale.


La società ha adottato uno strumento digitale per monitorare le merci attraverso la propria catena di fornitura al fine di garantire l'autenticità e ridurre al minimo la minaccia di furti. Ha inoltre iniziato a utilizzare una tecnologia di gestione degli ordini che consente ai consumatori di tenere traccia delle scorte disponibili in tempo reale e di optare per una consegna in giornata "white gloves", in guanti bianchi, o per il ritiro in negozio. Alcuni marchi di LVMH hanno anche adottato l'intelligenza artificiale per personalizzare le esperienze online. Ad esempio, lo "smart mirror" di Sephora consente ai clienti di provare il trucco utilizzando la realtà aumentata. "L'e-commerce ha rappresentato un fattore destabilizzante per molti rivenditori, ma si è rivelato positivo per LVMH", afferma Lara Pellini, gestore di portafoglio azionario. "Anche se la società ha ampliato la sua portata online, i suoi marchi hanno mantenuto il loro fascino in tutto il mondo."


 


Ristoranti e servizi di ristorazione: preparare un'app di successo


Durante la pandemia, sono stati pochi i settori a soffrire più dei ristoranti. Di quest'ultimi, molti sono falliti o hanno chiesto la protezione fallimentare. È difficile fornire servizi di ristorazione senza contatto umano, e la maggior parte dei ristoranti ha impiegato mesi per adattarsi alla situazione caotica.


Non è il caso del colosso della consegna di pizza Domino's. La società aveva già iniziato a utilizzare una consegna senza contatto e drive-in mesi prima che chiunque altro avesse mai sentito parlare di COVID. In effetti, Domino's si era in un certo senso preparato anni prima per far fronte ai cambiamenti introdotti dal COVID. Dopo diversi tentativi ed errori, la società ha innovato e migliorato il suo approccio di consegna. Anziché affidarsi alla tecnologia di una vasta gamma di fornitori, Domino's ha ampliato il proprio personale tecnologico e sviluppato un proprio sistema di ordinazione online su tutte le piattaforme digitali.


 


La società dispone di un "garage per l'innovazione" interno che ha introdotto un tracciamento degli ordini GPS e, di recente, una funzione di "zero click ordering" (ordinazione senza clic) nella sua app. Con la riapertura dell'economia e la ripresa delle vendite, la società ha mantenuto i suoi guadagni nella consegna.


 


La conclusione per gli investitori


L'innovazione tecnologica, ovviamente, va ben oltre il settore della tecnologia, emergendo anche in altri settori di gran lunga differenti da quello tecnologico. Sicuramente, non tutte le società che avviano una trasformazione digitale ne usciranno vincitrici nel lungo termine. La chiave, afferma Wendt, è comprendere appieno la strategia digitale di una società e le sue prospettive di successo.


"Quando si considerano i potenziali vincitori di un nuovo mondo digitale, alcuni investitori potrebbero pensare esclusivamente ai colossi della tecnologia di consumo, alle società fintech o ai fornitori di software basati su cloud", afferma Wendt, "ma in Capital Group, scaviamo un po' più a fondo in tutti i settori per scovare società che possiedono il potenziale per beneficiare di una trasformazione digitale".



Anne-Marie Peterson è un gestore di portafoglio azionario di Capital Group. Ha maturato 26 anni di esperienza nel settore degli investimenti e lavora da 16 anni in Capital Group. Si occupa anche del settore retail statunitense in qualità di analista degli investimenti. Ha conseguito una laurea in economia presso l'Università della California, Irvine, ed è titolare di una qualifica CFA.

Greg Wendt è un gestore di portafoglio azionario con 32 anni di esperienza. Tra i suoi ambiti di specializzazione come analista degli investimenti rientrano casinò e gioco d’azzardo, strutture per il tempo libero, ristoranti, merchandising e small cap statunitensi. Ha conseguito un MBA ad Harvard e un diploma di laurea all’Università di Chicago.

Lara Pellini è un gestore di portafoglio azionario in Capital Group con 19 anni di esperienza nel campo degli investimenti. Ha conseguito un master in economia del lavoro e relazioni industriali presso la London School of Economics e una laurea in pubbliche relazioni ed economia dell'informazione presso l'Università IULM di Milano.


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