Cina: 3 punti di vista sul futuro della sua economia e delle sue azioni
23 luglio 2020
A cura di: Stephen Green , Chris Thomsen & Winnie Kwan
Considerazioni principali
- La ripresa economica della Cina dal COVID-19 sarà probabilmente graduale. Prevediamo che la crescita riprenderà nel 2021 con l’aumento degli stimoli fiscali per l’economia.
- È probabile che le politiche di stimolo si spostino a favore delle infrastrutture tecnologiche, invece che a favore della proprietà o dei prestiti alle imprese statali, nella spinta a creare una maggiore autosufficienza in presenza di tensioni commerciali.
- Vediamo aree di crescita per i brand di consumo premium e per alcune aziende nei settori della biotecnologia, dei servizi Internet e in quelli legati alla tecnologia.
- La Cina ospita molte aziende innovative con grandi mercati potenziali, offrendo la possibilità di una notevole crescita del valore di mercato nel lungo termine.
È stato il primo paese a chiudere la propria economia per limitare la diffusione del COVID-19 e il primo a riemergere. Essendo la seconda economia mondiale e un importante polo nelle catene di fornitura e nei mercati del consumo, il progresso economico della Cina nei prossimi 12 mesi svolgerà un ruolo vitale nel riavviare l’economia globale.
Sin dall’inizio della pandemia, i politici cinesi sono stati molto più contenuti in termini di stimoli rispetto agli Stati Uniti e all’Unione europea, cercando di stabilizzare l’economia invece che inondarla di una quantità eccessiva di credito come nelle precedenti recessioni economiche. Mentre le tensioni con gli Stati Uniti continuano a pesare sulla sua economia, la Cina ha sviluppato un potente motore della domanda interna e i leader di governo sono concentrati sull’aumento della spesa interna e sullo sblocco dei considerevoli risparmi della popolazione del paese, che sono molto maggiori rispetto ai paesi occidentali.
Finora, le azioni cinesi se la sono cavata abbastanza bene, misurate in base ai rendimenti del benchmark MSCI China Investable Market Index. Tuttavia, tra la tiepida ripresa dell’attività dei consumatori, le preoccupazioni legate alla catena di fornitura e le opinioni divergenti sulla forza dell’economia cinese è probabile che si verifichino periodi di volatilità. Questo potrebbe offrire agli investitori con un approccio a lungo termine di tipo bottom-up delle opportunità selettive per approfittare dei periodi di debolezza del mercato, soprattutto viste le tensioni geopolitiche persistenti e potenzialmente crescenti.
Abbiamo chiesto a due gestori del portafoglio di Capital Group di lunga data, con anni di esperienza di vita e lavoro in Asia, un’opinione su come la Cina “sta tornando al lavoro” e quali tipi di società potrebbero trarne vantaggio. Inizieremo con una prospettiva generale del nostro capo economista per la Cina.
Una ripresa probabilmente graduale e stimoli diversi rispetto alle precedenti recessioni
Stephen Green, economista di Capital Group, Hong Kong
Nel complesso, l’economia industriale cinese sta essenzialmente tornando a livelli normali e i principali indicatori di attività, come i volumi degli autotrasporti, la produzione di elettricità e le spedizioni settimanali di cemento, sono per lo più tornati ai livelli del 2019 o superiori. Tuttavia, ritengo che la ripresa della crescita sarà lenta e graduale.
I profitti industriali restano deboli e le esportazioni cinesi potrebbero diminuire dal 20% al 30% su base annua. La ripresa dei consumi è lenta nel complesso a causa degli elevati livelli di disoccupazione e dei timori di possibili tagli salariali. Le persone sembrano essere ancora reticenti ad uscire dalle loro case e questo è in parte riflesso nei dati relativi ai viaggi e alla ristorazione, ben al di sotto dei livelli del 2019.
Prodotto interno lordo: la nostra ricerca suggerisce che nel primo trimestre l’economia cinese ha subito una contrazione molto maggiore rispetto ai dati ufficiali del governo del 6,8%. Prevedo che l’economia cinese avrà una crescita negativa o leggermente negativa per tutto il 2020, in contrasto con il consensus sul lato vendita di una crescita modesta del PIL.
Pacchetto di stimoli: non appena l’entità del prossimo collasso delle esportazioni si farà più chiara è probabile che Pechino lancerà un mini-stimolo fiscale. Non c’è però da aspettarsi che lo stimolo abbia la stessa rilevanza di quello della crisi finanziaria globale: potrebbe ammontare a 5 punti percentuali del prodotto interno lordo, rispetto ai 10 punti percentuali successivi allo shock del credito globale del 2008-2009. Questo potrebbe essere sufficiente per stabilizzare l’economia cinese nella seconda metà del 2020 e fornire un sostegno alla crescita nel 2021; di solito ci vogliono dai 12 ai 18 mesi prima che il credito abbia effetto sull’economia.
Nuove infrastrutture: un altro cambiamento potrebbe essere una concentrazione sulla spesa per le nuove infrastrutture che spianerebbe la strada allo sviluppo di data center e reti di telecomunicazione 5G, diversamente dalle storiche misure di stimolo indirizzate alla costruzione di nuove strade e case.
Campioni locali iniziano a emergere nei campi della tecnologia e dell’assistenza sanitaria
Chris Thomsen, gestore del portafoglio Capital Group a Londra
Se da un lato il successo di Tencent e Alibaba è ben documentato, dall’altro l’epidemia di coronavirus ha messo in luce le capacità di alcune società che potrebbero emergere come la prossima serie di campioni nazionali all’interno dei settori della tecnologia e dell’assistenza sanitaria cinesi.
Credo che le società nazionali più innovative possano continuare a beneficiare di una tendenza emergente alla localizzazione o dell’approvvigionamento di beni e servizi dall’interno della Cina, che è in parte dovuta alla dislocazione in alcune catene di fornitura e a problematiche commerciali strutturali. In qualche misura, lo si è iniziato a vedere nei settori del software aziendale e dei semiconduttori. Nel frattempo, il settore dell’assistenza sanitaria è stato un beneficiario naturale del COVID-19 e la pandemia dovrebbe accelerare ulteriormente lo sviluppo di questo settore in Cina.
Cloud computing: la Cina ha adottato tecnologie basate su cloud in ritardo rispetto agli Stati Uniti. Le start-up e le società di Internet sono state fra quelle che lo hanno utilizzato, ma le imprese tradizionali cinesi sono state particolarmente lente. Lavorare da casa ha cambiato le dinamiche in modo significativo e le società che non potevano operare durante il lockdown sono state costrette a cercare soluzioni basate su cloud. Un partecipante emergente è Kingdee International Software Group, che compete contro la società tedesca SAP e la società con sede negli Stati Uniti Oracle.
Semiconduttori: la Cina vuole rafforzare le sue capacità nel campo dei semiconduttori come parte di un ampio piano per diventare più autosufficiente in aree chiave della tecnologia. Silergy, che sta guadagnando quota nel mercato cinese dei chip analogici, potrebbe trarre vantaggio dalla crescita sostanziale prevista nel mercato con la domanda di applicazioni 5G e cloud computing. Nel primo trimestre, le vendite della società sono aumentate del 42%, raggiungendo i 95 milioni di dollari rispetto allo stesso periodo del 2019.
Biotecnologie: attraverso le loro piattaforme online, Tencent e Alibaba hanno visto un massiccio aumento dell’attività per i loro servizi nell’ambito dell’assistenza sanitaria, con la possibilità per le persone di collegarsi con i medici dai loro dispositivi mobili. Ci sono anche società cinesi di biotecnologie in prima linea per lo sviluppo di vaccini contro il COVID-19. In generale, l’invecchiamento della popolazione cinese e la domanda di servizi di maggiore qualità da parte degli ospedali del settore privato potrebbero presentare interessanti opportunità di investimento nei prossimi anni.
Viaggi: turbolenze nel breve termine, possibilità di decollo nel lungo termine
La classe media cinese ha sviluppato un certo amore per i viaggi. Era spesso alla ricerca di nuove esperienze all’estero prima che la pandemia ne causasse l’arresto. Prima della chiusura, il numero di voli internazionali dalla Cina era cresciuto in media del 16% ogni anno dal 2000, sostenendo il turismo e le azioni legate ai viaggi. L’attuale traiettoria di tale crescita resta poco chiara e non so quando il traffico aereo tornerà ai livelli precedenti il coronavirus.
Dopo la pandemia di SARS nel 2003 e nel 2004, il turismo e i viaggi in tutta l’Asia alla fine si sono ripresi con l’emanazione di standard da parte dei governi e la maggiore fiducia dell’opinione pubblica nell’efficacia di tali misure.
Nonostante i recenti impedimenti, c’è una forte possibilità di crescita per i servizi legati ai viaggi in Cina. I possibili beneficiari potrebbero essere gli operatori aeroportuali Shanghai Airport e Guangzhou Baiyun International Airport. Entrambi sono posizionati geograficamente in regioni vantaggiose all’interno della Cina.
Consumatori - racconto di due gruppi di reddito
Winnie Kwan, gestore del portafoglio di Capital Group a Hong Kong
Il COVID-19 ha cambiato i modelli di consumo in Cina. La migrazione verso i servizi digitali ha subito un’accelerazione: dalla fornitura di cibi cotti e generi alimentari freschi ai servizi medici ed educativi online. Meituan Dianping, la più grande piattaforma cinese per la fornitura di cibo e servizi, ha sostituito Baidu come terzo business di Internet dopo Tencent e Alibaba.
Inoltre, viene posta sempre più attenzione alla salute e al benessere, con una quota maggiore del portafoglio dei consumatori dedicato alla sicurezza alimentare, all’esercizio fisico e all’assistenza sanitaria privata. Di conseguenza, prevedo ampio spazio di crescita per i prodotti assicurativi basati sulla protezione.
I consumatori benestanti nelle città di livello 1 e 2 sono ancora fiduciosi, mentre i consumatori nelle città di livello 3 e 4 sono diventati sempre più sensibili ai prezzi. Sulla base della nostra ricerca, i brand premium e il trading up sono ancora temi rilevanti nelle città più ricche di livello 1 e 2. Nel frattempo, i brand nazionali a largo consumo hanno avuto difficoltà a mantenere il potere di fissazione dei prezzi.
I beni di lusso, i cosmetici premium e i prodotti per la cura della pelle hanno registrato una forte ripresa dalla riapertura dell’economia cinese a marzo, permettendo alle multinazionali con una presenza significativa in Cina di beneficiare di portafogli di brand rinomati. I brand di lusso europei devono far fronte a una minore concorrenza da parte delle società nazionali cinesi.
Al di fuori delle città più grandi come Pechino, Shanghai e Shenzhen, la gente è sempre più sensibile ai prezzi a causa delle preoccupazioni legate all’occupazione. Milioni di lavoratori migranti devono ancora tornare al lavoro e un gran numero di laureati sta cercando un lavoro. La piattaforma online Pinduoduo ha permesso ai consumatori attenti di confrontare i prezzi e acquistare merci all’ingrosso. Nel corso del primo trimestre, la società ha registrato un aumento medio mensile del numero degli utenti, pari al 68%, raggiungendo 487 milioni rispetto all’anno precedente.
Nei prossimi 12-24 mesi, si prevede un mutamento temporaneo degli schemi di viaggio con le destinazioni che passeranno da internazionali a nazionali a causa delle restrizioni sui viaggi internazionali e di un certo grado di ridimensionamento da parte dei consumatori sensibili ai prezzi.
La qualità delle aziende varia in modo significativo
Può essere facile perdere di vista le tendenze a lungo termine e le potenziali opportunità di investimento in un contesto di retorica politica e di tensioni geopolitiche intensive. Capital Group visita le società cinesi e investe in esse da diversi decenni. La Cina ospita molte aziende innovative con grandi mercati potenziali, offrendo la possibilità di una notevole crescita del valore di mercato nel lungo termine.
Più che mai, in questo contesto commerciale globale incerto e in rapida evoluzione, la selezione delle azioni è fondamentale, poiché la qualità delle aziende in Cina varia in modo significativo e i settori si trovano in diverse fasi di maturità.
Stephen Green
Economista
Stephen è un economista che si occupa dell’Asia. Ha 16 anni di esperienza nel settore degli investimenti. Ha conseguito un dottorato in scienze del governo presso la London School of Economics e una laurea con lode presso Cambridge.
Chris Thomsen
Gestore del portafoglio azionario
Chris è un gestore di portafoglio azionario con 22 anni di esperienza di investimento. Ha conseguito un MBA presso la Columbia e una laurea in economia internazionale presso Georgetown.
Winnie Kwan
Gestore del portafoglio azionario
Winnie è un gestore di portafoglio azionario con 23 anni di esperienza di investimento. Ha conseguito un master e una laurea in economia presso Cambridge.